News - Pagina 2 di 3 - Teleco

Notizie dal mondo Teleco: i prodotti appena lanciati sul mercato, le fiere a cui partecipiamo in tutto il mondo, gli eventi che organizziamo nelle nostre sedi.
Marzo 15, 2019
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Il team Teleco è orgoglioso di avere ricevuto nella propria sede italiana la visita del partner Huaptec, società leader mondiale nel mercato dei ripetitori di segnali telefonici 2G, 3G e 4G.

Ringraziamo vivamente il direttore generale Europa Jack Walker e la sales manager Italia Inna Rossi per il tempo che ci hanno dedicato. È stata una grande occasione di scambio di idee, con approfondimenti tecnici e commerciali in cui si sono anche gettate le basi per una più profonda collaborazione che investirà una nuova gamma di prodotti.


Marzo 12, 2019
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I ripetitori telefonici HiBoost salvano il business di importanti multinazionali. È il caso di un’azienda leader mondiale di prodotti elettronici consumer e professionali, a cui HiBoost, partner di Teleco in Italia, ha risolto recentemente un importante problema di assenza di segnale alla sua consociata olandese. Il team HiBoost ha ricevuto il compito di risolvere il problema dell’assenza di segnali mobili nei loro nuovi uffici, ottenendo un successo straordinario e la totale soddisfazione di questo importante cliente.

La sfida

I nuovi uffici olandesi di questa importante azienda sono situati su un piano e occupano circa 2000 metri quadrati. Oltre ai soliti luoghi di lavoro, questo ufficio a un piano comprende 7 sale di concentrazione, 10 sale riunioni, una sala giochi, una grande sala per pranzi e presentazioni, un laboratorio e una sala per i test.

Prima del nostro intervento, il personale era costretto ad andare fuori dall’edificio per prendere o effettuare chiamate e anche la velocità dei dati mobili era un vero e proprio disastro. Il problema era nell’elevata concentrazione di impiegati che operavano in un ufficio a un solo livello, con l’ulteriore aggravante della speciale struttura edile costruita in vetro riflettente.

Per riassumere, il nostro compito era quello di coprire una vasta area con un sacco di ostacoli di segnale interni ed esterni, nonché migliorare il segnale mobile di tutti i tipi, dal 2G al 3G fino al 4G.

La soluzione HiBoost

Per garantire una ricezione del segnale mobile di qualità su ogni centimetro dell’edificio, HiBoost ha effettuato un’analisi del piano terra e ha elaborato un piano di installazione dettagliato.

La soluzione che abbiamo offerto per questo luogo è il nostro innovativo ripetitore di segnale cellulare a cinque bande con display HiBoost Hi23-5S. Con un guadagno di 23 dB, il modello più potente della serie 5S è in grado di coprire fino a 5000 mq. E dal momento che la ricezione del segnale all’esterno è in media di 3 barre, per coprire tutto l’edificio è stato sufficiente un solo ripetitore.

Per ottenere il massimo effetto di copertura in tutte le stanze dell’ufficio, il booster è stato integrato da uno splitter a 2 vie e da due splitter a 3 vie, insieme a sei antenne omnidirezionali interne.

HiBoost Hi23-5S è dotato di un display LCD che rende il processo di distribuzione un gioco da ragazzi e aiuta anche nella risoluzione dei problemi. Mostrando una certa abbreviazione del malfunzionamento (ALC o ISO), l’elemento fornisce al cliente un suggerimento su cosa è necessario correggere. Inoltre, il display aiuta l’utente a tenere d’occhio le prestazioni del sistema in tempo reale.

Come per i network, la soluzione HiBoost a cinque bande supporta cinque frequenze principali utilizzate da tutti i vettori europei su 2G, 3G e 4G – EGSM900, WCDMA2100, LTE800, LTE 1800, LTE2600. Quindi, il ripetitore scelto era esattamente ciò di cui il nostro cliente aveva bisogno.

I risultati

Dopo che il ripetitore HiBoost Hi23-5S ha sviluppato la ricezione del segnale di distribuzione, sono stati raggiunti 4 e 5 bar. Grazie a ciò, i dipendenti e i clienti della società potranno parlare al telefono senza problemi e godere della velocità di trasmissione dati 3G e 4G.


Settembre 15, 2015
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I balconi e le pareti dei condomini sono sempre più pieni di antenne, che spuntano come funghi nonostante in gran parte dei palazzi esistano degli impianti centralizzati (in città per la tv a pagamento, nelle zone montane per collegarsi al satellite e sopperire così all’insufficienza del segnale digitale terrestre). Basta guardarsi intorno per rendersi conto di questa esplosione, che in realtà è un vero e proprio problema, per almeno tre motivi:

  • salvaguardia del decoro architettonico dell’edificio e dell’aspetto paesaggistico;
  • compatibilità con i regolamenti comunali;
  • decisioni delle assemblee sugli assetti condominiali.

In questo approfondimento vogliamo dunque spiegarvi quali sono le regole in merito alle antenne da installare nei condomini, poiché di recente sono state varate delle importanti regole da seguire.

Infatti, il diritto all’installazione di impianti radiotelevisivi è finalmente oggi per la prima volta esplicitamente regolato, nella normativa condominiale, dal 1122-bis c.c. introdotto dalla riforma del 2012. Prima di questo regolamento esistevano solo delle disposizioni molto generali.

Antenne singole nei condomini: cosa dice la legge

Il regolamento del 2012 afferma che le antenne singole si possono collocare su qualsiasi parte dell’immobile, anche altrui, purché rispettino le seguenti condizioni poste dal complesso delle varie norme interessate:

  1. a) recare il minore pregiudizio alle parti comuni e alle proprietà private;
  2. b) preservare il decoro architettonico, la stabilità e sicurezza dell’edificio;
  3. c) non pregiudicare il libero uso della proprietà altrui secondo la sua destinazione;
  4. d) non impedire agli altri condomini di fare parimenti uso del bene comune secondo il loro diritto;
  5. e) non alterare la destinazione di tale bene.

L’installazione delle antenne non richiede alcuna autorizzazione e può avvenire sulle parti private altrui solo nell’impossibilità di utilizzare spazi propri o di avvalersi di un’antenna comune. I proprietari delle varie unità immobiliari devono consentire l’accesso per la progettazione e l’esecuzione delle opere; gli stessi e il condominio non possono opporsi nemmeno al passaggio di condutture, fili o qualsiasi altro impianto (con i limiti di salvaguardia sopra indicati).

Il criterio generale di preventiva informazione dell’amministratore per ogni opera da eseguire nell’edificio (su beni propri o condominiali) si applica, per le antenne, solo se occorre procedere a modifiche delle parti comuni. In tal caso scatta una particolare procedura che vede l’assemblea condominiale legittimata (con la maggioranza di 2/3 del valore edificio) a imporre modalità “alternative” di esecuzione, cautele a salvaguardia della stabilità, sicurezza o decoro del fabbricato, nonché garanzie per eventuali danni. Naturalmente, in caso di disaccordo si arriverà all’intervento del giudice e dei periti.

L’antenna individuale, in quanto diritto autonomo e insopprimibile, è indipendente dall’esistenza originaria o sopravvenuta della centrale condominiale, che viene prevista da altra norma (1120 c.c.) senza che fra le due situazioni esista gerarchia di sorta. Di conseguenza l’assemblea condominiale non può impedire l’installazione, né imporre la rimozione dell’antenna.

Per quanto riguarda le regole comunali, in linea di massima gli enti territoriali possono incidere su luogo e modalità di posizionamento delle antenne ma non sulla loro installazione, poiché il diritto è garantito da leggi dello Stato; mentre invece possono pretendere che le parabole siano accorpate. Gli aspetti che vedono l’intervento dei regolamenti comunali sono essenzialmente due: la tutela del paesaggio e il decoro architettonico, che la nuova disciplina impone di “preservare in ogni caso” (1122-bis).

Siamo dunque davanti a una disposizione molto perentoria, che porterà a un’inversione di rotta rispetto a quanto visto finora. Infatti, dopo la riforma del 2012, la tutela paesaggistica prevale sul diritto ad avere una propria antenna; mentre in precedenza la fioritura di antenne era diventata così eccessiva da andare a pregiudicare il senso del decoro e dell’estetica.

Antenne condominiali: cosa dice la legge

Per quanto riguarda le antenne condominiali, si deve intendere per impianto centralizzato quello idoneo a servire potenzialmente la generalità dei condomini e installato sia per volontà del costruttore fin dall’origine, sia successivamente per effetto di delibera condominiale. L’orientamento del legislatore è di favorire la realizzazione di queste strutture, con particolare riguardo agli impianti satellitari. La legge 249/1997 ne stabilisce l’obbligatorietà per tutti gli immobili di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazione generale; e la legge 66/2001 qualifica le opere di installazione di nuovi impianti satellitari come “innovazioni necessarie”. Inoltre il decreto 22/1/2013, sulle regole tecniche per gli impianti (terrestri e satellitari) centralizzati d’antenna, indica come scopo la “riduzione ed eliminazione della molteplicità di antenne individuali, per motivi sia estetici sia funzionali”, ma fa salvo il già richiamato disposto del 209 D.Lgs. 259/2003 che garantisce il diritto all’antenna singola (ora, come s’è detto, ribadito e meglio disciplinato dal nuovo 1122-bis c.c.).

Posto, dunque, che la convivenza fra parabole individuali e impianti centralizzati è perfettamente legittima, sia pure nel rispetto delle condizioni in precedenza indicate, il discorso si sposta sulla categoria di soggetti che devono sostenere l’onere dell’opera condominiale. Nel caso di impianto (terrestre o satellitare) sorto insieme con l’edificio siamo in presenza di una “parte comune” che obbliga tutti i condòmini alle spese di gestione e conservazione (da ripartire in egual misura e non in base ai millesimi, perché l’uso della tv prescinde dalle dimensioni dell’appartamento). È dunque difficile, in questa situazione, che possano sorgere antenne singole, attesa la mancanza di un interesse dell’utente che gode già dello stesso servizio offerto dal condominio e posto anche a suo carico; a meno che non si tratti di servizi aggiuntivi, satellitari (Tv-Sat, pay-tv) o terrestri.

Diversa è la situazione quando l’impianto centralizzato viene successivamente deciso dall’assemblea condominiale: la legge 66/2001 stabilisce che “le opere di installazione di nuovi impianti sono innovazioni necessarie” (art. 2-bis). In base alle leggi vigenti, inoltre, le antenne centralizzate obbligano alla spesa solo coloro che l’hanno accettata; e dunque la coesistenza di impianti singoli (quasi sempre parabole) e condominiali è, purtroppo, destinata a rimanere, seppure con i limiti per l’antenna individuale che sono stati descritti in precedenza.

Antenne collettive: cosa sono e cosa dice la legge

Più condomini possono consociarsi per installare una parabola multiuso (“antenne collettive“), per godere di servizi aggiuntivi (come tv-sat, pay-tv) rispetto a quelli del digitale terrestre di cui è dotato il condominio; oppure per supplire (specie nelle zone montane) all’insufficiente ricezione del digitale stesso, odinfine per disboscare la massa di antenne singole a tutto vantaggio dell’estetica dell’edificio. Un tale l’impianto può chiamarsi “collettivo”, per distinguerlo da quello condominiale che ha la sua fonte in una delibera assembleare rivolta a una generalità di condomini.

I regolamenti comunali potrebbero imporre l’accorpamento delle parabole in una o più antenne“collettive” per salvaguardare il decoro dell’edificio (per esempio, se in un edificio vi sono più scale, è ragionevole che si installi una parabola per ogni scala a beneficio dei condomini che diano la loro disponibilità.) Insomma, se non è possibile che le antenne siano un bene comune di tutti i condomini, bisogna che siano almeno beni in comune di gruppi di condomini. In questi casi gli interessati provvedono a proprie spese all’impianto collettivo secondo la medesima procedura (1122-bis) illustrata per l’antenna individuale.

Poiché va comunque informato l’amministratore, di norma gli si dà il mandato di organizzare il necessario lavoro e di scegliere l’impresa esecutrice di comune accordo con i soli condomini richiedenti; mentre l’assemblea verrà coinvolta solo se si rendano necessarie modifiche delle parti comuni.

fonte: Giuseppe Marando, Tutte le regole per le antenne televisive dopo la riforma del 2012
da Il Sole 24 Ore – Condominio, 3 settembre 2015


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